Dopo alcuni mesi di
sosta forzata e l’aumento di alcuni chili di peso oggi sono risalito in bici.
Alla partenza ho salutato
i cicloturisti che incontravo abitualmente alla fine dell’anno scorso. Molti di
loro hanno mantenuto e in alcuni casi migliorato la loro condizione fisica,
pochi avevano interrotto le uscite come me. Dopo pochi km la differenza si è
fatta sentire e a poco è servita la rassicurazione che il gruppo sarebbe andato
adagio. Incoraggiato da altre persone nelle mie stesse condizioni, ho cambiato
percorso staccandomi dal gruppo.
Abbiamo percorso circa
50km affrontando una salita con pendenza del 5% alternandoci in testa con cambi
brevi e regolari, pedalando agili e
curando l’assetto sulla bici. In poco più di due ore, un tempo adatto alle
condizioni attuali, ho riadattato il
corpo alla bici “sentendo” le sensazioni e controllandole visivamente.
Al
rientro ho scambiato le mie sensazioni con quelle degli altri e posso dire che
il riscontro e stato unanime. Dopo l’interruzione di alcuni mesi, la ripresa
dell’attività sportiva deve tenere in debita considerazione:
-
Aumento
di peso;
-
Riduzione
del tono muscolare;
-
Riduzione
della capacità respiratoria;
-
Aumento
della frequenza cardiaca (a riposo e sotto sforzo);
questi
parametri hanno delle varianti che derivano da:
-
Età;
-
Durata
dell’interruzione;
-
Causa
dell’interruzione.
Una
volta fatte le debite considerazioni è possibile fare un programma di “ripresa”
della pratica sportiva. Nell’applicare il programma che ne deriva è necessario
l’affiancamento di una persona competente o, nei casi dove non ci siano precise
indicazioni mediche, una persona che abbia la stessa “condizione”, informata
sul programma scelto che assecondi e faciliti il raggiungimento
dell’efficienza fisica. Il rientro nel “gruppo” è preferibile che avvenga con
calma dopo aver raggiunto una discreta condizione psicofisica.
Alfio
PELLEGRIN
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